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ACCREDITAMENTO OSJ ALLE NAZIONI UNITE – Agenzia NGO – Dipartimento Affari Economici e Sociali

19 giovedì Feb 2015

Posted by massimiliano70 in Uncategorized

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ACCREDITAMENTO OSJ ALLE NAZIONI UNITE – Agenzia NGO – Dipartimento Affari Economici e Sociali
Il Sovereign Order of St John of Jerusalem – Knights of Malta OSJ è iscritto nel database consultivo generale delle Nazioni Unite, Agenzia NGO, Dipartimento Affari Economici e Sociali:

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L’Obiettivo dell’accreditamento è quello di mettere a disposizione di tutte le agenzie ONU e di tutti gli enti accreditati che ne dovessero avere necessità l’OSJ.

NGO Branch – UN Link:
http://esango.un.org/

Anche l’Humanitas, Corpo Internazionale di pubblica assistenza braccio operativo sul campo dell’OSJ è accreditato all’NGO.

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Si precisa che L’OSJ non ha nulla a che fare con lo SMOM

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ACCREDITAMENTO OSJ ALLE NAZIONI UNITE – Agenzia NGO – Dipartimento Affari Economici e Sociali, Cenni Storici e Finalità.

Le organizzazioni non governative, in sigla ONG.
in Italia sono delle particolari ONLUS che concentrano la loro attività nella cooperazione allo sviluppo e che sono riconosciute dal Ministero degli esteri ed inserite in una specifica lista.

Cenni storici
L’espressione “organizzazione non governativa” è stata menzionata per la prima volta nell’ambito delle Nazioni Unite: l’articolo 71 della Carta costituzionale dell’ONU prevede infatti la possibilità che il Consiglio Economico e Sociale possa consultare “organizzazioni non governative interessate alle questioni che rientrano nella sua competenza”.

Caratteristiche
Più in generale, sono organizzazioni indipendenti dai governi e dalle loro politiche e generalmente, anche se non sempre, si tratta di organizzazioni non aventi fini di lucro (non profit) che ottengono almeno una parte significativa dei loro introiti da fonti private, per lo più donazioni. Nel mondo anglosassone vengono spesso identificate con la sigla PVO (di private voluntary organizations), preferita a NGO (sigla di non-governmental organization).

I due caratteri essenziali per definire un’organizzazione non governativa di cooperazione allo sviluppo, sono quindi costituiti dal carattere privato, non governativo dell’associazione, e da quello dell’assenza di profitto nell’attività.

Caratteristica di queste organizzazioni è una forte spinta ideale, finalizzata all’obiettivo di contribuire allo sviluppo globale dei paesi socialmente ed economicamente più arretrati.

Attività
Le ONG operano per scopi di diverso tipo, tipicamente per portare avanti le istanze politico-sociali dei propri membri, spesso trascurate dai governi. Alcuni esempi sono: il miglioramento dell’ambiente, l’incoraggiamento dell’osservazione dei diritti umani, l’incremento del benessere per le fasce di popolazione meno benestanti, o per rappresentare un’agenda corporativa, ma ci sono tantissime organizzazioni e i loro scopi coprono un’ampia gamma di posizioni politiche e filosofiche. Tipicamente fanno parte del movimento ecologista, pacifista, laburista/progressista o dei popoli indigeni, e non sono affiliate formalmente ad alcun partito politico o punto di vista che non siano i diritti umani o la pace o l’ecologia o la tolleranza. Alcune ONG sono coperture di gruppi politici o religiosi ma queste hanno minore credibilità globale.

Le ONG impiegano metodi diversi tra loro. Alcune agiscono principalmente come gruppi di pressione politica, altre conducono programmi che aiutano il loro scopo (ad esempio, una ONG preoccupata di alleviare la povertà che fornisce aiuti alimentari ai bisognosi). Le relazioni tra finanza, governi e ONG possono essere abbastanza complesse e talvolta antagonistiche, particolarmente nel caso di ONG che si oppongono ad alcune attività governative o finanziarie.

L’ONU e le ONG
Nelle riunioni di San Francisco del 1945 nelle quali fu stilata e poi firmata la Carta delle Nazioni Unite, 42 ONG furono invitate dal governo degli USA a partecipare. Esse presentarono bozze di testo per la Carta, parte delle quali furono poi inserite al suo interno. Fra di esse, questo brano dell’articolo 71: ‘ll Consiglio Economico e Sociale può provvedere ad organizzare la consultazione di organizzazioni non governative…”. Questa frase pose le basi della cooperazione fra Nazioni Unite e ONG. II Consiglio concesse lo status consultivo ad un numero limitato di ONG il che significava che esse potevano partecipare ad alcuni dibattiti ed in alcuni casi porre dei punti all’ordine del giorno. Altre ONG, intanto, potevano collaborare sul campo con le agenzie specializzate.

Più che altrove, è stato probabilmente sul campo che la presenza delle NU cominciò a farsi sentire con forza. Le agenzie specializzate e organismi come il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati si resero conto ben presto che le ONG offrivano loro risorse e competenze di importanza cruciale. Ad esempio, senza la collaborazione delle organizzazioni umanitarie – da CARE a Médecins Sans Frontières – sarebbe stato virtualmente impossibile far fronte alle esigenze dei profughi in fuga dalla guerra. Molte di queste agenzie specializzate intrattengono rapporti diretti con le ONG; possono coordinare l’impegno delle ONG, finanziare loro progetti, o persino ricevere da loro dei fondi per i propri programmi. La collaborazione delle ONG ha anche fatto fare un passo avanti agli obiettivi dell’ ONU in altri campi. quali il disarmo, i diritti umani, la scuola, l ambiente, Ia scienza.

A partire dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, una più ampia partecipazione delle ONG nell’affrontare i problemi della globalità divenne un dato di fatto. Più di 1500 organizzazioni furono accreditate per partecipare alla Conferenza. In questa conferenza, e nelle altre che sono seguite, quali la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani (Vienna), la Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo (ll Cairo), il Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale (Copenaghen), e la Quarta Conferenza Mondiale sulla Donna (Pechino), le ONG hanno definito molti dei punti all’ordine del giorno, alcuni dei quali si sono già tramutati in norme di legge.

In sintesi, le ONG partecipano al sistema ONU in quattro modi. Sollevano problemi, quali i diritti delle donne e l’ambiente, che vengono poi ad essere inseriti nell’agenda politica del mondo. Incidono sulle decisioni assunte dall’ONU, anche se possiamo dire che hanno un’influenza molto minore in politica che in campo sociale e umanitario. Costruiscono partnership con l ONU per contribuire a realizzare i suoi obiettivi e programmi sul campo. Infine, hanno il compito di importanti controllori dell ONU: osservano, criticano, riferiscono ai cittadini sul ruolo che essa svolge.

L’OSJ e l’ ONU ONG
Il Sovereign Order of St John of Jerusalem – Knights of Malta OSJ è iscritto nel database consultivo generale delle Nazioni Unite, Agenzia NGO, Dipartimento Affari Economici e Sociali.

L’OSJ si è accreditato con l’Organization Type: Inter-Governmental Organization

L’articolo 71 della Carta costituzionale dell’ONU prevede la possibilità che il Consiglio Economico e Sociale possa consultare “organizzazioni non governative interessate alle questioni che rientrano nella sua competenza”.
Nel Caso OSJ, convivono le due nature di Organizzazione Governativa (non in linea con il significato della sigla ONG) e di “Organizzazione Ospedaliera” a Supporto dei diritti dell’uomo, dei bisognosi e dei poveri.
L’Obiettivo dell’accreditamento è quello di mettere a disposizione di tutte le agenzie ONU e di tutti gli enti accreditati che ne dovessero avere necessità l’OSJ.

NGO Branch – UN Link: http://esango.un.org/

20 giugno: Giornata mondiale del rifugiato festeggiala con una donazione www.unhcr.it/dona

19 giovedì Giu 2014

Posted by massimiliano70 in Uncategorized

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Riconosciuta a livello universale dal 2001 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli e sostenere gli sforzi delle organizzazioni impegnate. L’assemblea generale dell’Onu, con una risoluzione adottata all’unanimità, ha deciso di dedicare una giornata mondiale ai rifugiati, per riaffermare i valori sui quali sono basati gli accordi internazionali in materia di protezione dei rifugiati. La giornata, riconosciuta a livello universale, costituisce un sostegno agli sforzi che l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), le Ong e le altre organizzazioni impegnate nel settore compiono congiuntamente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze dei rifugiati.

Dona ora: http://www.unhcr.it/dona

Il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme – Cavalieri di Malta OSJ e’ vicino a profughi Siriani ed ha donato nel 2013 delle ambulanze per il soccorso dei profughi feriti durante la fuga.

Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana, dal Mali al Sud Sudan, l’orrore è oggi una costante per milioni di persone.

In Siria, ogni 60 secondi una famiglia è costretta a lasciare la propria casa. Un ritmo impressionante di 9,500 sfollati al giorno. Nella Repubblica Centrafricana la violenza delle milizie armate, negli ultimi due anni ha sradicato piu’ di 500.000 persone dalle loro case.

Oltre il 50% dei rifugiati in tutto il mondo sono bambini. Occhi innocenti costretti ogni giorno a scoprire l’orrore della guerra.

Traumatizzati dalla violenza e dalla fuga forzata, senza un alloggio, né acqua né cibo, milioni di persone hanno urgente bisogno del tuo aiuto.

L’UNHCR è la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane e a proteggere i diritti di milioni di rifugiati.

Fai una donazione oggi stesso. Si trasformerà in aiuti concreti, indispensabili per la sopravvivenza di centinaia di migliaia di persone.

Esempi di aiuti concreti:

20€ Per dare cibo a 20 bambini
50€ Per fornire kit medici di emergenza a 200 rifugiati
100€ Per fornire a una famiglia coperte e stufe
400€ Per 3 tende familiari

Diventa anche tu un Sostenitore dell’UNHCR o un Angelo della Donazione
Dona ora: http://www.unhcr.it/dona festeggiammo così il 20 giugno

20 GIUGNO 2001: LA PRIMA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO
É stato scelto il 20 giugno, come Giornata mondiale del rifugiato, perché coincidente con la data in cui si celebra la Giornata africana del rifugiato.
Il tema di questa giornata memorabile è il rispetto, rispetto per gli stessi rifugiati e per i diritti contemplati nella convenzione del 1951 relativa allo “status di rifugiato”. L’anno 2001 segna, infatti, la ricorrenza del 50° anniversario della Convenzione che contiene i principi fondamentali sulla protezione dei rifugiati e i diritti dei popoli costretti a esodi forzati di massa.

IL MESSAGGIO DI KOFI ANNAN IN OCCASIONE DELLA PRIMA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO
”Per la prima volta, oggi, si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite. Questa Giornata ci offre l’opportunità di riconoscere lo straordinario coraggio e il contributo dei rifugiati, quelli di oggi come quelli del passato, che continuano a perseverare nonostante abbiano perso tutto, tranne la speranza.
I rifugiati sono i grandi sopravvissuti dei nostri tempi. Molti di loro superano grandi avversità durante gli anni di esilio, per poi, finalmente, ritornare a casa e devono crearsi una nuova vita in terre straniere. Tutti loro meritano il nostro incoraggiamento, sostegno e rispetto.
Purtroppo, in un’epoca di prosperità senza precedenti per alcuni, i rifugiati sono consapevoli che la soglia dell’accoglienza si sta restringendo. Le nazioni che una volta aprivano le porti ai rifugiati, ora la chiudono; mentre i Paesi poveri, che non potrebbero permetterselo, si fanno carico di un sempre più grande fardello. Abbiamo il dovere morale di assistere i rifugiati. L’esperienza ci dimostra inoltre che, dal punto di vista economico e culturale, essi creano più ricchezza di quanta ne consumino. Molti rifugiati sono persone di notevole creatività, che portano con sé una grande reputazione o la conquistano nei Paesi di adozione. Quasi tutti hanno delle preziose capacità e sono desiderosi di mantenere se stessi e le proprie famiglie con un duro lavoro.
Quest’anno si celebra il 50° anniversario della Convenzione sui rifugiati del 1951, la quale rappresenta la pietra miliare per la tutela dei rifugiati. La Giornata mondiale dei rifugiati ci offre un’opportunità di riaffermare i principi basilari della Convenzione, incluso il divieto di espellere o di rimandare indietro i rifugiati in territori dove le loro vite e libertà sarebbero minacciate a causa della razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un particolare gruppo sociale. L’adesione a questo impegno sta salvando innumerevoli vite umane.
L’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, con sede a Ginevra, si occupa di più di 20 milioni di rifugiati e di altre persone bisognose nel mondo. Oggi è la loro giornata ma è anche la nostra opportunità per aiutarli a costruire un futuro migliore“.

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UNHCR: I TUOI 5 VOTI GRATUITI PER FERMARE LA MALNUTRIZIONE INFANTILE IN SUDAN

14 lunedì Apr 2014

Posted by massimiliano70 in Uncategorized

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I TUOI 5 VOTI GRATUITI PER FERMARE LA MALNUTRIZIONE INFANTILE IN SUDAN:
http://www.fondazionemediolanum.it/progetti-single/?id=1079
VOTA il progetto UNHCR!
A circa tre anni dall’indipendenza dal Sudan, ottenuta nel luglio 2011 dopo una sanguinosa guerra civile, il Sud Sudan non ha trovato ancora una sua stabilità. Gli sforzi per trasformare il paese in uno Stato efficiente sono stati ostacolati dagli scontri tra le varie comunità, dalla violenza delle milizie armate, dai conflitti locali per il controllo delle risorse naturali. A partire dal 15 dicembre 2013, si è innescata un’ondata di scontri mortali tra due fazioni contrapposte (Sudan People’s Liberation Movement -SPLM – e Sudan People’s Liberation Army -SPLA), causando più di 694.300 sfollati interni e forzando altri 31,500 rifugiati sud sudanesi a fuggire nei paesi limitrofi quali Etiopia, Kenya, Sudan and Uganda. A questo si aggiunge la pressione dovuta all’alto numero di rifugiati provenienti dai paesi limitrofi, a loro volta interessati da combattimenti. Il più grande flusso giunge dal Sudan, diversi rifugiati arrivano dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Repubblica Centrafricana in fuga dagli attacchi dell’Esercito della Resistenza del Signore. In Sud Sudan e nei paesi limitrofi, per i rifugiati in fuga dalle violenze e dai conflitti della regione, il viaggio per mettersi in salvo è spesso a piedi e dura anche 6 settimane. La maggior parte delle persone in fuga sono donne e bambini e non hanno cibo: sono costretti a nutrirsi di foglie e radici, bevendo acqua sporca e non potabile, molti muoiono durante il percorso. Chi sopravvive e arriva nei campi rifugiati spesso soffre di malnutrizione e i più colpiti sono i bambini. Alcune indagini svolte in Sud Sudan nel 2012 hanno registrato tassi di malnutrizione acuta fino a raggiungere il 39.8% nel campo rifugiati di Yusuf Batil. Considerato il dato allarmante, l’UNHCR ha avviato un programma specifico di sostegno nutritivo a 31.215 bambini rifugiati di età inferiore a 5 anni in 5 campi rifugiati, 4 nella regione dell’Alto Nilo (Doro, Yusuf Batil, Gendrassa, Kaya) e 1 nella regione di Unity (Ajoung Thok, ex Yida). Obiettivo dell’intervento è la riduzione dei tassi di malnutrizione infantile (GAM – Malnutrizione globale acuta e SAM – Malnutrizione severa acuta) sotto il livello di emergenza (rispettivamente 10% e 2%).
Le principali attività previste sono:
1. Screening periodici, almeno una volta al mese, delle condizioni di salute dei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni attraverso la misurazione della circonferenza brachiale (o MUAC, dall’inglese middle upper arm circumference). Il MUAC misura il fenomeno acuto, cioè la perdita di massa muscolare: se la circonferenza del braccio del bimbo tra i 6 mesi e i 5 anni raggiunge la “zona rossa” significa che il bambino è affetto da malnutrizione acuta grave.
2. Registrazione e trattamento dei casi di malnutrizione acuta: ai bambini identificati di età tra i 6 mesi e i 5 anni viene somministrato latte terapeutico o plumpy nuts (cibo terapeutico pronto all’uso, costituito da un impasto composto da latte e burro di arachidi, con l’aggiunta di tutti i micronutrienti essenziali per curare la malnutrizione acuta grave) in base alle condizioni di salute dei bambini stessi. In assenza di complicazioni mediche ai bambini verrà somministrato plumpy nuts, in caso contrario i bambini veranno trattati all’interno dei centri di nutrizione dove, oltre ai controlli medici, verrà somministrato latte terapeutico.
3. Realizzazione di attività di sensibilizzazione sui programmi di nutrimento per i bambini. Questo programma include diverse attività di educazione rivolti alle mamme sul trattamento dei bambini affetti da malnutrizione acuta. Attraverso la distribuzione settimanale di materiali informativi e sessioni di formazione vere e proprie, alle mamme viene insegnata la preparazione del cibo e vengono effettuate sessioni per ottimizzare l’allattamento al seno .
4. Costruzione di due centri di nutrizione. Si stima che per monitorare al meglio le condizioni di salute e di nutrizione è necessario un centro di nutrizione ogni 10 mila rifugiati. Considerato che i bambini coinvolti nel programma sono più di 30 mila, è indispensabile la costruzione di almeno due centri.
5. Fornitura di cure e prodotti terapeutici complementari ai bambini e alle mamme affetti da anemia. I tassi di anemia sopratutto tra i bambini al di sotto dei 5 mesi (32,6 fino al 54,8 %) e tra i bambini di età compresa tra i 6 e i 23 mesi (50,2% fino al 70,7 %) sono molto alti all’interno dei campi per la mancanza di cibo nutritivo. Le madri e i bambini identificati sono sottoposti a test medici. A loro vengono forniti prodotti terapeutici per ridurre l’anemia

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